Nato nel dicembre del 2007, il primo nucleo del Piccolo Museo della Laguna Sud, organizzato nelle due sezioni La Storia dei Murazzi e 4 Novembre 1966, ospita il materiale storico-documentario raccolto in decenni di paziente attività di ricerca e divenuto oggetto di donazione da parte delle associazioni “ El Fughero” e “ Abitanti in Isola “.

Materiali preziosi per la memoria dell’isola di Pellestrina e di Venezia hanno cosi trovato una casa sicura, in un’esposizione che parla attraverso le immagini, i testi, i colori e le luci, raccontando la storia dell’isola e della sua forma modellata nei secoli dalla natura e dall’uomo. Composto da una serie di plastici del Murazzo storico delle difese a mare, una nutrita serie di panelli espositivi sulla storia della laguna e panelli fotografici su Pellestrina e la sua storia dell’alluvione, il Piccolo Museo si avvale anche di una postazione computerizzata con video proiettore per la proiezione e la consultazione in forma digitale di filmati e foto. Altri materiali attendono però di essere esposti per raccontare le diverse caratteristiche di Pellestrina (la pesca, gli orti, la cantieristica, le tradizioni….) per mantenere viva la memoria storica di una ricca cultura locale.

Quello della salvaguardia dei lidi era un problema fortemente sentito già da quelle popolazioni che, a seguito delle invasioni dei barbari Longobardi nell’entroterra nel 589 d.C., avevano trovato rifugio nelle isole della Laguna di Venezia. Furono perciò questi popoli i fautori del primo rudimentale sistema difensivo per contrastare la forza del mare, costituito prima da ceste di vimini riempite da sassi che, nel corso dei secoli, fu perfezionato e irrobustito mediante palizzate. Con l’avvento della Serenissima, queste difese assunsero un’importanza fondamentale proprio in funzione della difesa della stessa Venezia. Questa città anfibia infatti non conobbe mai un sistema difensivo di cinte murarie, ma da sempre si sentì naturalmente protetta dall’acqua e dai cordoni sabbiosi che chiudevano la sua laguna. Pertanto la Repubblica pose continua e costante attenzione alla salvaguardia dei lidi circostanti, minacciati non solo dall’acqua del mare, ma anche da quella dei fiumi che, allora numerosi, ne sfociavano in prossimità. Per ben 600 anni quindi (dal 1299, anno in cui si registra il primo allarme per l’alluvione del fiume Brenta dalla parte di Fusina, al 1797, anno dell’occupazione napoleonica cui conseguì la cessione di Venezia all’Austria) assistiamo alla delibera, da parte della Serenissima, di tutta una serie di interventi atti a modificare il territorio e a garantirne la sopravvivenza.

Nella sala dedicata alle difese a mare, allestita con criteri espositivi moderni, viene proposto un interessante viaggio alla scoperta della più grande opera di difesa a mare voluta dalla Repubblica di Venezia attraverso splendidi plastici che ne ripercorrono l’evoluzione e con l’avvallo di un’attenta ricostruzione basata su fonti storiche e cartografiche che testimoniano come la forma stessa dell’Isola di Pellestrina sia stata modellata nei secoli dalla natura e dall’uomo.  

Un tunnel buio invece è lo spazio espositivo scelto per raccontare “La grande paura”, l’alluvione del 4 novembre 1966, attraverso foto e immagini video che testimoniano non solo la gravità e le proporzioni dell’evento, ma anche la solidarietà dei soccorsi, gli approvvigionamenti, la partecipazione delle autorità…

Particolarmente suggestivo il filmato realizzato dal Comune di Venezia in occasione del 30° anniversario dell’alluvione, che raccoglie testimonianze e documenti originali degli isolani che vissero in prima persona l’evento.

Apertura: Sabato & Domenica dalle ore 10,00 alle 12,00 

Ex Scuola C.Goldoni San Pietro in Volta 

Visite guidate su prenotazione Tel. 3336143976----3385648846

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www.museopellestrina.it