CENNI STORICI

L’oratorio dei Santi Vito e Modesto si presume facesse parte, dalla fine del ‘300, di un monastero di frati che, a causa di pestilenze e guerre, sarebbe progressivamente rovinato. Pensò la famiglia Bembo di Venezia a riedificarlo a proprie spese nel 1544, acquisendone il giuspatronato. Si trovava in faccia al mare e vi si celebrava la messa di domenica e in alcune feste, in particolare in quella titolare dei martiri Vito e Modesto: il 15 giugno. Successivamente, nel 1595, venne riedificato in luogo meno esposto alla furia dei marosi sopra l’argine in faccia alla laguna dal canonico Carlo Antonio de Rossi, con un ospizio annesso. Si trovava in questo oratorio cinquecentesco l’immagine della Madonna del Carmine che poi divenne celebre in occasione dell’apparizione e fu trasferita solennemente nel santuario, sorto nelle immediate vicinanze, il 30 Maggio 1723. Quindi il piccolo oratorio venne demolito e la devozione continuò grazie all’immagine della Madonna del Carmine passata nel santuario. 

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Il Duomo sorge al limite sud dell'isola, in un ampio piazzale ricco di storia al cui centro si trova il Cippo risorgimentale posato su dado settecentesco e l'antenna portabandiera del 1866; ai lati si possono ammirare costruzioni veneziane del ‘500, del ‘600 e del ‘700, mentre di fronte si staglia il bellissimo paesaggio lagunare. La Chiesa presenta una bella prospettiva seicentesca di ispirazione barocca, con forme tradizionali del classicismo, rivolta a ponente, divisa da cornicione in due piani. Il primo evidenzia il portale costeggiato da due finestre del 1739, il secondo piano è abbellito da medaglione contenente l’iscrizione della titolarità della parrocchia, sormontata da timpano a rosone centrale, nella sommità del quale vi sono tre statue di Santi.

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Le prime testimonianze, risalenti ai secoli XII e XV, parlano di una piccola cappella in un'isola della laguna chiamata " Santa Maria della Cava", dove, la domenica, la gente con le barche si recava per assistere alla S. Messa, prima che fosse costruita la nuova chiesa. Ancora  nel 1745 erano visibili i ruderi di questa isoletta, ora sommersa dalle acque e non più visibile. 

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La chiesa fu costruita per ben tre volte; il primo intervento risale a dopo la guerra degli Ungheri nel sec. X. Si attribuisce la costruzione ad una famiglia detta “dei arcipagani” nel 965, i quali, a ricordo della vittoria sugli Ungheri, il giorno di San Pietro intitolarono la chiesa a questo apostolo; in seguito fu aggiunto il nome In Volta, in quanto quel luogo costituiva la svolta naturale del margine lagunare dell'isola.

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La chiesa fu fondata nel 1612 come semplice cappella, nata sulle fondamenta di un oratorio; nel 1703 ci furono i lavori di ampliamento, ma solo nel 1874, l'8 febbraio, venne eretta a parrocchia.

Dal punto di vista artistico la chiesa è in stile neoclassico, con la facciata ispirata alle chiese veneziane di quel tempo.

Internamente ha una sola navata con sei altari laterali sorti in varie epoche.

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